top of page

ERNIA AL DISCO

L’ernia al disco, o ernia discale, è una protrusione marcata del disco intervertebrale, che, comprimono i nervi che fuoriescono dalla spina dorsale, producono sintomi legati sia al sistema motorio sia sensoriale.
I dischi intervertebrali sono articolazioni a livello spinale che concedono al corpo mobilità e flessibilità. Questi dischi sono formati da due componenti: all’esterno un anello fibroso e all’interno un nucleo polposo. Ogni volta che compiamo dei movimenti il disco si sposta dalla parte opposta per permettere la flessione del corpo in quella direzione. La protrusione avviene quando il disco intervertebrale si rompe e il nucleo polposo fuoriesce, andando a comprimere i nervi.
Le cause principali dell’ernia discale sono: perdita di flessibilità, disidratazione, trasporto di carichi eccessivi e posture errate. Soffermiamoci sulla disidratazione e sul motivo per cui l’acqua è così importante. Una persona dovrebbe bere un litro d’acqua ogni 33 chili di peso corporeo per non andare in disidratazione. Gran parte dell’acqua che beviamo viene indirizzata ai dischi intervertebrali, in modo che venga garantita la mobilità adeguata alla schiena, e per quindi promuovere il benessere dell’intero organismo. Un minore apporto di acqua può, col tempo, avere ripercussioni negative sull’intero organismo tra cui degenerazione vertebrale, protrusioni, ernie, riduzione dello spazio intervertebrale ed eventualmente fusione delle vertebre.
I sintomi più comuni che sperimenta chi soffre di ernia discale sono: dolore acuto e tagliente localizzato dove è presente l’ernia o che irradia a gambe o braccia (dipendendo dalla posizione dell’ernia il dolore può essere ipsilaterale - stesso lato - o contralaterale - lato opposto -), formicolio a mani o piedi e debolezza muscolare. Anche la sensazione lungo braccia e gambe può essere diversa, dal momento che le informazioni dal corpo non riescono a raggiungere il sistema nervoso centrale come dovrebbero in situazioni normali. Le ernie si sviluppano soprattutto nella zona lombare e meno frequentemente in quella cervicale.
I fattori di rischio che aumentano le probabilità di sviluppare questa condizione sono l’età, la degenerazione della colonna vertebrale, l’eccesso di attività fisica ed eventuali lesioni alla spina dorsale.
Il diagnostico si basa soprattutto su radiografie (frontali e laterali) ed esaminazione fisica. Il piano di aggiustamenti chiropratici può variare a seconda della cronicità del disturbo e della gravità dello stesso.

bottom of page